Non perdiamo la testa

Sara Tartaro • 28 agosto 2024

Hai presente quella tensione che compare al collo e che diventa mal di testa?

O quando provi dolore nel ruotare il capo?

O, ancora, quella tensione talmente forte che ti fa provare nausea e, a volte, capogiro?

Bene, cioè male… perché hai capito di cosa sto parlando giacché sono, infatti, tutte espressioni di quella che viene definita, in termine tecnico, CERVICALGIA.

Una donna è seduta su un tappetino da yoga e allunga il collo.

Diamo qualche numero…

  • Il dolore cervicale affligge il 30-50% della popolazione generale ogni anno
  • Il 15% della popolazione generale farà l’esperienza di dolore cronico cervicale (>3 mesi) in un qualche periodo della propria vita.
  • L’11-14% della popolazione che lavora riporterà ogni anno delle limitazioni nella propria attività a causa di dolore cervicale.
  • La prevalenza raggiunge il picco nell’età intermedia e le donne sono più affette degli uomini.

Perché accade?

Le cause possono essere diverse:

  • traumi (ad esempio il colpo di frusta o cadute sulla testa)
  • problematiche visive
  • malocclusioni
  • problematiche respiratorie che portano a un utilizzo eccessivo dei muscoli respiratori accessori come, per esempio, gli scaleni.
  • cattive posture, lavoro ripetitivo, periodi prolungati in cui la colonna cervicale viene mantenuta in flessione e/o lavoro ad alto stress psicologico.

Per capirci un po’ di più, due parole su come siamo fatti…

Per comprendere qual è il meccanismo che provoca il dolore, dobbiamo portare l’attenzione sulle curve fisiologiche

della colonna vertebrale.


A livello cervicale si ha una lordosi , cioè una curva a concavità posteriore. Quando si ha la giusta lordosi il capo è in equilibrio e la pressione si distribuisce in modo uniforme sul pilastro anteriore (disco e corpo vertebrale) e sul pilastro posteriore (faccette articolari). In questo modo la colonna vertebrale è più solida e capace di sopportare, senza problemi, pressioni elevate.


È la posizione che coincide con l’orizzontalità dello sguardo. L’alterazione della lordosi rende la colonna più instabile, meno resistente, meno capace di sopportare pressioni e, di conseguenza, con il tempo, ciò provoca

cervicalgia e usura delle strutture vertebrali.

COME SI PUÒ INTERVENIRE?



Innanzitutto è sempre bene sottoporsi ad una valutazione specialistica (Ortopedica o Fisiatrica) specialmente in caso di traumi o in situazioni di grave limitazione dovuto dal dolore, questo è importante al fine di escludere l’eventualità di una diversa patologia.


PRENDERE CONSAPEVOLEZZA DELLA NOSTRA POSTURA E DEI NOSTRI MOVIMENTI CI PERMETTE DI INTERVENIRE SU QUELLE CHE POSSONO ESSERE LE CAUSE DI QUESTA TENSIONE è importante prendere consapevolezza di cosa stiamo facendo, o cosa abbiamo fatto nelle ore antecedenti l’insorgere della tensione/dolore ma anche di che posture assumiamo.


Alcuni esempi:

“ho iniziato a leggere un libro seduto nel letto prima di addormentarmi” ► Probabilmente mantieni una cattiva postura con il dorso curvo e il capo allungato in avanti (postura in flessione del capo)per troppo tempo.


“sto ridipingendo le pareti e il soffitto della camera” ► Probabilmente hai impegnato per troppo tempo il tuo collo e le tue spalle in una posizione di eccessivo carico della colonna (postura in estensione del capo).


“quando sono in treno, o in autobus, occupo il mio tempo guardando il cellulare” ► Probabilmente mantieni una cattiva postura con il dorso curvo e il capo allungato in avanti per troppo tempo.


“Il dolore è iniziato qualche giorno dopo aver svolto in malo modo l’esercizio della verticale sulle mani”. ► Probabilmente si è verificato un trauma.

ORMAI È DATO EVIDENTE CHE L’ESERCIZIO FISICO È LA MIGLIOR STRATEGIA CHE POSSIAMO UTILIZZARE PER MANTENERE IL NOSTRO CORPO IN SALUTE.



Perciò anche in una situazione di cervicalgia (appurata l’assenza di patologie) è possibile trovare giovamento eseguendo una routine di esercizi per migliorare la tensione dei muscoli; il segreto è eseguirli con costanza ogni giorno, o quasi!

Se continui la lettura arriverai presto alla fine dell’articolo dove troverai un mio video che ti guiderà in una routine di esercizi utili!

… E L’ OSTEOPATIA COSA PUÒ FARE?



L’Osteopata può essere un aiuto prezioso in quanto non si limiterà a trattare i sintomi ma, attraverso anamnesi e valutazione, andrà alla ricerca della causa o cause del disturbo. Con diverse tecniche manipolative, che variano a seconda della storia clinica e del caso specifico ma che, comunque, sono utilizzate con un approccio olistico, l’osteopata permetterà al paziente di acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e del “perché” del suo dolore.

Una donna sta bevendo una tazza di caffè in un parco.
Autore: Sara Tartaro 27 agosto 2024
Nome strano – e pure un po’ difficile da pronunciare – che sta ad indicare un muscolo che collega la colonna lombare con l’arto inferiore.  In questo articolo ti parlerò un po’ di lui perché se debole o contratto può essere alla base di dolori alla schiena e alle anche, alle volte dando sintomatologia simile alla sciatalgia. Te lo presento un attimo e poi faremo un paio di esercizi utili.
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